Avete presente i minispot promozionali a cui YouTube ci costringe prima di guardare un video? Ebbene sì, mentre alcuni spot non vediamo l’ora che finiscano, altri sono invece capaci di catturare, in pochissimi secondi, la nostra attenzione. Ciò accade ovviamente non solo online, ma anche offline. Ma come è possibile?

In questo articolo, vedremo insieme come l’utilizzo di un approccio emozionale da parte di alcuni brand abbia permesso loro di creare campagne pubblicitarie dal forte impatto emotivo e in grado di generare grandissimi risultati in termini di fedeltà, reputazione e posizionamento di brand.

È tutta questione di emozioni

Quando abbiamo parlato dell’emotional marketing, lo abbiamo fatto descrivendolo come la prospettiva di marketing che, nel creare prodotti e servizi, considera centrale la sfera emotiva.

Le emozioni parlano infatti un linguaggio universale dal momento che noi tutti esseri umani siamo in grado di percepirle ed esprimerle allo stesso modo.

Creare contenuti con un approccio emotional oriented significa dunque tener conto dei sentimenti e delle emozioni che un certo contenuto è in grado o meno di suscitare in coloro che vi si imbattono.

Perché l’approccio emozionale è oggi così importante quando si comunica?

Sfruttare la potenza dell’emotional marketing, nella tua strategia, è fondamentale per fare la differenza nel modo che hai di relazionarti ai tuoi clienti e consumatori. Comunicare in modo autentico e caloroso può permetterti infatti di eliminare ogni distanza, rafforzando, agli occhi del pubblico, l’immagine del tuo brand. Ma quali sono i suoi vantaggi?

Il primo è sicuramente legato alla brand reputation. Incentrare la tua comunicazione su sentimenti positivi farà sì che il tuo pubblico percepisca positivamente il tuo brand, ottenendo così un ritorno d’immagine coordinata traducibile in un maggior riconoscimento e fedeltà da parte dei consumatori.

Un altro vantaggio è quello legato all’unicità e alla differenziazione. Creare un contenuto unico, che sia quanto più originale possibile, ti permetterà di ottenere un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza e, dunque, un chiaro posizionamento di marca.

In ultimo – ma non per importanza – c’è il beneficio connesso alla memorabilità. Un contenuto autentico ed emozionale è un contenuto destinato a durare a lungo poiché capace di emozionare.

3 esempi di emotional marketing efficaci

Vediamo ora tre esempi marketing emozionale applicate da aziende reali per coinvolgere i sentimenti e attivarli nelle persone in carne e ossa, con il desiderio di avvicinarli al proprio brand.

Il caso Edeka

Uno degli esempi più efficaci, oltre che rappresentativi, quando parliamo di emotional marketing, è sicuramente quello di Edeka. Per chi ancora non la conoscesse (difficile se pensiamo che il video ha avuto ben 69 milioni di visualizzazioni), Edeka è la più grande catena di supermercati tedesca ed è famosa proprio per fare delle emozioni il fattore di successo delle sue campagne. Lo spot natalizio #heimkommen (#tornareacasa), lanciato nel 2015, è stato un vero successo tanto da fare il giro del mondo in un paio di giorni.

La narrazione si divide in tre parti e, già dall’introduzione, lo spettatore viene subito introdotto all’interno della trama: un signore anziano, seduto a tavola, è costretto a trascorrere il Natale da solo. Nella seconda parte, si assiste ad un colpo di scena inaspettato: l’uomo finge la propria morte con l’obiettivo di radunare i propri figli troppo “impegnati” per passare le feste con lui. Nell’ultima parte, la storia si conclude con un lieto fine: l’anziano ha imbandito la tavola per trascorrere le festività tutti insieme.

Lo spot si è rivelato davvero un successo non solo, come anticipato, per il quantitativo di visualizzazioni ottenute, ma soprattutto per la strategia multicanale adottata volta ad aumentare le condivisioni – e quindi la viralità – dell’intera campagna.

Come dicevamo, l’enorme successo dello spot si deve anche alla potenza dello storytelling emotivo grazie al quale Edeka è riuscita ad emozionare e commuovere i consumatori. Gli spettatori, infatti, non percepiscono di star guardando una pubblicità, quanto più un breve cortometraggio (anche perché la presenza dei prodotti a marchio Edeka non si nota se non dopo aver rivisto attentamente il filmato più di una volta). Una campagna pubblicitaria efficace che ha permesso al brand di essere percepito in maniera assolutamente positiva, empatica e vicina ai suoi consumatori.

Dove e la bellezza delle donne

Il video promozionale di tre minuti dal titolo Real Beauty Sketches, lanciato nel 2013, è diventato – secondo Unilever, marchio proprietario del brand – l’annuncio pubblicitario più visto di sempre. Scopo sociale della campagna è stato quello di promuovere e aumentare l’autostima che le donne nutrono nei propri confronti, trasformando la bellezza in una fonte di fiducia.

Lo short film si apre con Gil Zamora, artista forense dell’FBI, chiamato a ritrarre alcune donne servendosi solo di due descrizioni, una personalmente fornita dalla donna e un’altra fornita da uno sconosciuto. Al momento del confronto tra i due ritratti, le donne scoprono con immenso stupore di avere una percezione distorta della propria bellezza.

A seguito delle associazioni di marca positive, che hanno contribuito ad accrescere l’amore e la fiducia verso il brand, la campagna è diventata, da subito, uno dei messaggi promozionali più efficaci in termini di influenza sulle emozioni dei consumatori. In pochissimo tempo, infatti, le donne di tutto il mondo hanno condiviso il video sui loro canali social, dando voce al brand e lanciando un messaggio corale di incoraggiamento e fiducia a se stesse. Grazie alle quasi 180 milioni di visualizzazioni globali su YouTube, lo sforzo di marketing e l’impegno sociale intrapresi da Dove sono stati riconosciuti con il Titanium Grand Prix del Cannes Lions International Festival of Creativity.

Asics e la campagna contro l’ossessione per il corpo perfetto

Un altro esempio di marketing emozionale che ha colto nel segno possiamo trovarlo in una delle ultime campagne pubblicitarie di Asics, dal nome “#DramaticTransformation”, lanciata il 10 ottobre 2022 proprio in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale.

La campagna, che riprende alcune persone prima e dopo l’allenamento, non ha nulla a che vedere con i tradizionali “before and after” ai quali siamo abituati, specie se parliamo di sport e fisicità.

Anche qui, come per Dove, la campagna prende avvio a seguito di uno studio sociale condotto dal brand giapponese e volto a mettere in luce quanto l’ossessione sociale per il corpo perfetto danneggi la nostra salute mentale. Lo studio ha dimostrato infatti che ben l’80% delle persone si senta demotivata dalle foto dei prima e dopo che incontra sui suoi canali social.

Le immagini, promosse dalla campagna e affisse in alcune palestre londinesi, mirano a sovvertire l’idea di trasformazione fisica alla quale siamo abituati. Il “before and after” riprende infatti la stessa persona prima e dopo 15 minuti e 9 secondi esatti di allenamento, il tempo sufficiente a ottenere un beneficio mentale.

Inoltre, la frase “Not all exercice transformations are visible” rimanda proprio all’obiettivo di Asics che, in qualità di caregiver brand, è quello di far sì che le persone focalizzino l’attenzione sui benefici mentali e non più su quelli prettamente fisici.

Un chiaro esempio efficace di come un brand, grazie alla propria mission, possa riuscire ad instaurare con i consumatori una connessione emotiva capace di sovvertire e sradicare stereotipi e pregiudizi socialmente condivisi in favore del benessere delle persone.

Conclusioni

Quelli appena visti sono solo alcuni dei tanti esempi di come una comunicazione incentrata sulle emozioni permetta a brand e imprese di esporsi in modo diretto e assolutamente in linea con i propri valori e ideali, ottenendo un ritorno non indifferente in termini di fiducia, reputazione e posizionamento di marca.

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