Scrivere, scrivere e scrivere.
Scrivere storie, raccontare storie, scrivere post, stories, articoli.

Passiamo moltissimo tempo a scrivere, molto più di prima e in luoghi completamente nuovi.
Scrivere fa parte del nostro mestiere ma anche delle nuove abitudini che abbiamo preso.

Si scrive sulle chat come WhatsApp, Telegram e Messenger, si scrive sui social, si commenta, si esprimono opinioni.

Una delle grandi novità di queste abitudini contemporanee è che si scrive una lingua parlata, quella che alcuni linguisti hanno definito e-taliano.

Dalla scrittura nascono dei contenuti che un’azienda può impiegare come alleati per entrare in contatto con il proprio pubblico di riferimento. Per raggiungere i giusti obiettivi, però, è necessario pianificare la pubblicazione di contenuti nel lungo periodo, in modo tale da avere una visione ampia dell’attività portata avanti, avvalendosi così di una long term content strategy.

 

Cos’è la long term content strategy

Nonostante le molte differenze rispetto al passato scrivere resta ancora uno dei mezzi più importanti a nostra disposizione. Di tale aspetto se ne sono accorte anche le imprese, sempre più impegnate a sfornare contenuti di valore e utili per gli utenti. Ed ecco che la long term content strategy entra in gioco.

Ragionare sul lungo periodo per quel che riguarda la pubblicazione dei contenuti consente, proprio attraverso articoli, infografiche e così via, di apparire autorevoli agli occhi delle persone nel settore in cui si opera. Grazie a un’organizzata e ragionata diffusione dei contenuti relativi al mercato di riferimento, il pubblico avrà la percezione che te e la tua impresa siate il punto di riferimento in quel segmento di mercato, aumentando le probabilità che le persone si rivolgano a voi per soddisfare un loro bisogno.

Conquistata tale fiducia in termini di autorevolezza, i contenuti proposti rappresentano per te anche un’opportunità per consigliare i prodotti o i servizi offerti. Ad esempio, se la tua azienda vende materassi, in un articolo su “come combattere l’insonnia” potrai incoraggiare le persone ad acquistare a comprare i tuoi materassi, perfetti per riposare di notte.

Naturalmente, dal momento che la long term content strategy agisce nel lungo periodo, ci vorranno alcuni mesi affinchè i primi risultati, come acquisti o richieste di contatto, arrivino. D’altronde, l’autorevolezza nel campo si costruisce passo dopo passo, contenuto dopo contenuto.

 

Come realizzare un’efficace long term content strategy

Programmando una strategia di long term content si può rendere la scrittura un mezzo di marketing efficace. In questo modo, le energie saranno ben incanalate e gli obiettivi stabiliti con chiarezza. Solo così raggiungeremo i risultati desiderati.

In particolare, dobbiamo prestare attenzione a tre aspetti fondamentali per la long term content strategy:

  • la keyword research
  • il piano editoriale (detto anche PED)
  • il calendario editoriale

Vediamoli insieme punto per punto.

La keyword research

Questo è il primo aspetto a cui dobbiamo lavorare: la keyword research.

Questa attività, fortemente legata alla SEO, ci aiuta a capire quali siano i comportamenti delle persone in rete correlati a un determinato argomento e a far acquisire ai contenuti il giusto grado di visibilità (ad esempio, per scrivere dei testi SEO-friendly, la ricerca delle parole chiave è imprescindibile).

Ma facciamo un esempio.

Se decido di trattare di social media marketing, solo cercando con i giusti strumenti, saprò quali sono le parole chiave più utili e inerenti a questo argomento.

È probabile che le persone, in relazione a una keyword generica come “social media” cerchino combinazioni di parole come:

“social media marketing cos’è”

“social media marketing come si fa”

o simili.

Allo stesso tempo, sempre indagando in profondità l’argomento, potrei scoprire che, all’interno di questo argomento generale, ce ne sono altri più specifiche che mi consentirebbero, quindi, di andare ad approfondire l’argomento creando, così una struttura a grappolo (detta pillar) che renderebbe il mio blog ancor più strutturato e rilevante.

Immaginiamo per esempio, una catena del genere: Social media marketing -> Instagram -> Stories -> Come si usano i filtri sulle stories di Instagram.

Capite quanto è importante studiare bene le parole chiave su cui andremo a scrivere?

Una volta fatto ciò, è il momento di creare il nostro PED!

 

Il piano editoriale

Il piano editoriale è uno strumento molto utile soprattutto se il blog è gestito da più persone.
Serve a mappare gli argomenti e a tenerne memoria anche nel tempo ed è uno strumento fondamentale per una long term content strategy di successo.

Online potrete trovare moltissimi modelli diversi e non ne esiste uno migliore o peggiore di altri, esiste quello giusto per voi!

Nel Ped trattiamo i macro argomenti come, per esempio:

Gennaio: social media marketing

Febbraio: SEO

Marzo: copywriting

Aprile: UX e UI Design

Maggio: analytics

e così per tutto l’anno.

 

Il calendario editoriale

Ora che il lavoro preparatorio si è concluso è il momento di lavorare al nostro calendario editoriale.

Qui il consiglio è di inserire alcuni campi affinché il lavoro sia efficace.

Questo che vedete è l’intestazione del calendario editoriale di Vanilla.

Le colonne sono:

  • Numero del post: serve ad avere un’idea di quanti articoli stiamo pubblicando.
  • Data di pubblicazione: funzionale a poter gestire la calendarizzazione e la divisione corretta nei mesi.
  • Orario di pubblicazione: per poter controllare l’effettiva messa online.
  • Data di consegna: è una scadenza interna che serve per avere il tempo di rivedere l’articolo bozza e prepararlo alla pubblicazione.
  • Autore: permette di sapere chi si sta occupando alla realizzazione di uno specifico contenuto.
  • Titolo del blog post (H1): il titolo che appare all’interno della pagina una volta che essa è stata aperta.
  • Tag title: il titolo che viene mostrato nella pagina dei risultati di Google.
  • Meta Description: utile per la SEO e per dare agli utenti e al motore di ricerca un’anticipazione del contenuto della pagina.
  • Categoria principale: utile per l’organizzazione degli argomenti.
  • Prodotti o servizi messi in luce dall’articolo: serve a capire quale servizio o prodotto si sta mettendo in luce.
  • Link interni: consente di tenere traccia degli approfondimenti interni presenti nel contenuto.
  • Link esterni: consente di tenere traccia degli approfondimenti esterni presenti nel contenuto.
  • KPI: per poter monitorare le performance dell’articolo.
  • Stato: per sapere se è in bozza, in attesa di revisione, programmato o pubblicato.
  • CTA: per capire qual è l’azione che vuole far compiere all’utente che legge.

Un calendario editoriale ben strutturato è complesso e si articola di molte voci diverse tra loro ma è fondamentale per creare la giusta organizzazione soprattutto in team che collaborano allo stesso progetto.

Potrete decidere di semplificare queste voci in base alle vostre esigenze ma ricordate che lo scopo di questo strumento è organizzare e pianificare le attività e tenerne traccia.

 

Conclusioni

È importante che le attività legate al content siano organizzate e pianificate affinché i risultati siano raggiungibili e monitorabili.

Allo stesso tempo, però, non dimenticatevi di scrivere con lo stile che contraddistingue voi e il vostro brand.

Ognuno con la sua voce e la sua intensità, infatti, sarà capace di affrontare i suoi argomenti nel migliore dei modi e vedrete che, i risultati arriveranno.

Buona scrittura!


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